Utilizzando la metafora del celebre cartone animato Walt Disney si può dire che l’Istruzione e la Formazione Professionale riesce a recuperare molti dei “Pinocchio” che abbandonano il loro percorso formativo.
La dispersione scolastica rimane un problema rilevante in Italia (15-16%), registrando ben più del limite stabilito dall’Unione Europea che fissa al 10% entro il 2020 il tasso di abbandono dei percorsi formativi per i 18-24enni, ovvero i giovani che non sono in possesso di un titolo di studio superiore all’istruzione secondaria di primo grado e che non si trovano inseriti in percorsi formativi.
A darci la notizia è stata l’audizione dell’ISFOL tenutasi il 10 giugno e svolta da Domenico Nobili, già nostro ospite al seminario del 28 maggio 2014 “Verso il 2020: la filiera lunga della FP“.
Durante l’audizione Nobili, ha sottolineato come molti dei giovani che abbandonano i percorsi vengano successivamente “recuperati” all’interno del sistema della Istruzione e Formazione Professionale. Le metodologie didattiche attive, come stage e laboratori, e le misure di accompagnamento all’utenza contribuiscono ad accrescere l’attrattiva della filiera ed il successo formativo degli allievi a cui si accompagnano buoni esiti occupazionali: a 3 anni dalla qualifica risulta aver trovato il primo impiego il 50 % dei qualificati.
Le indagini svolte da ISFOL evidenziano come leFP giochino un ruolo sempre più importante nel panorama dei sistema educativo italiano e un baluardo contro la dispersione. Appare quindi necessario rafforzare la filiera con maggiori investimenti e un più intenso impegno a sviluppare il quarto anno formativo.