Progetto DARE

DARE – Domiciliary Assistance REvisited through Integrated Services

Erasmus+ KA2 Strategic Partnerships for adult Education, Cooperation for innovation and the exchange of good practices – Exchange of Good Practices (objective)

Il progetto “DARE – Domiciliary Assistance REvisited through Integrated Sevices” favorisce la riflessione su un aspetto particolare del welfare europeo: i servizi per l’assistenza domiciliare.
Uno dei principali bisogni dell’attuale sistema dei servizi di assistenza è quello di sperimentare modelli organizzativi più efficienti. Accanto a questa innovazione strutturale, emerge il bisogno di rimodellare i profili (professionali) e le competenze (formali ed informali) del personale coinvolto nelle diverse fasi del processo di cura/assistenza:
– superando la tradizionale divisione dei servizi socio-assistenziali basata su gruppi target – adulti disabili, minori disabili, anziani, per avvicinarsi ad un approccio olistico dell’assistenza domiciliare
– introducendo un servizio di formazione/riqualificazione continua, in modo da permettere alle famiglie di contrattare (collaborare con) figure qualificate della cura/dell’assistenza o con volontari in possesso di quelle competenze trasversali che permettono di affrontare più tipologie di interventi e di beneficiari;
– proponendo dei percorsi formativi per le figure informali remunerate che operano già nei contesti dell’assistenza a domicilio, spesso con scarse competenze specifiche, del tipo “badanti”, “colf”
– migliorando la qualità di vita delle persone assistite, dei caregiver familiari (che spesso rinunciano ad una propria vita personale) e dei caregiver informali (spesso donne immigrate)
– garantendo una risposta articolata, anche in situazioni di emergenza, alle molteplici tipologie di richieste di informazioni, assistenza, orientamento e collegamento con le istituzioni pubbliche responsabili
– introducendo, oltre ai servizi flessibili (in termini di orari e di continuità) dedicati alla cura di persone non auto-sufficienti, dei “servizi spot”, che rispondano a esigenze di tipo gestione domestica, interventi di manutenzione a domicilio, baby-sitting, assistenza dopo-scuola, supporto per minori con difficoltà di comportamento e di apprendimento, ecc.;
Nell’ottica di un welfare realmente innovativo, omogeneo in termini di qualità e quantità, i bisogni di “assistenza domiciliare” delle famiglie si devono leggere con uno sguardo più allargato, affiancando gli aspetti legati esclusivamente alla cura delle persone non auto-sufficienti, a servizi diversificati di “interventi a domicilio”.
[divider]durata[/divider]
24 mesi (2 ottobre 2017 – 1 ottobre 2019)
[divider]obiettivi del progetto[/divider]
L’obiettivo principale del progetto è la creazione, attraverso il partenariato, di una comunità di pratica significativa, capace di proporre e di trasferire, a lungo termine, alternative innovative di sistemi di assistenza a domicilio, con un sistema di gestione misto pubblico-privato, capace di superare la tradizionale divisione dei servizi socio-assistenziali basata su gruppi target – adulti disabili, minori disabili, anziani, osservando, durante gli scambi di buone prassi (in 5 incontri transnazionali):
le competenze professionali e relazionali dello staff coinvolto negli sportelli/centri di servizi integrati
i servizi di formazione/riqualificazione continua per adattare i profili professionali e le competenze (formali e informali) del personale coinvolto.
Attraverso l’attività di disseminazione continua, un altro obiettivo del progetto è sensibilizzare gli stakeholders locali/nazionali/europei rispetto al bisogno di ri-pensare il sistema di assistenza domiciliare in maniera integrata.
[divider]partenariato[/divider]
ITALIA

  1. Capofila: Fondazione Irpea, Padova
  2. Associazione C’entro

FRANCIA

  1. CDE-SAP Corse, Corsica (Cooperativa per lo Sviluppo dell’Occupabilità negli Servizi alla Persona)

BELGIO

  1. Eurocarers (rete europea)
  2. SASB Bruxelles (Service d’Aide aux Seniors bruxellois)

POTOGALLO

  1. Associação de Paralisia Cerebral de Coimbra

ROMANIA

  1. DGASPC, Bucharest (Direzione Generale dei Servizi Sociali)

[divider]attività programmate[/divider]

  1. 5 visite di studio (1 in ogni paese partner) – per conoscere dei modelli strutturati o semi-strutturati di “servizi integrati per l’assistenza domiciliare” gestiti da istituzioni pubbliche e/o private

– durante i 5 incontri transnazionali si terranno anche i Comitati di pilotaggio del progetto

  • 1 visita: DGASPC – Romania – Dicembre 2018 – approccio amministrativo
  • 2 visita: Eurocarers/SASB Bruxelles – Belgio – Maggio 2018
  • 2 visita: CDE-SAP Corse – Francia – Ottobre 2018
  • 4 visita: APCC Coimbra – Portogallo – Aprile 2019
  • 5 visita: IRPEA/C’entro – Settembre 2019 (+ Workshop)

[divider]rassegna stampa[/divider]
VISITA BRUXELLES – PROGETTO ERASMUS+ “DARE- Domiciliary Assistance REvisited throgh Integrated Services”2-4 Maggio 2018
La seconda visita formativa del Progetto DARE – 2-4 maggio a Bruxelles è iniziata con un Evento di networking presso il Comune di Bruxelles, in presenza dell’Assessore dello Stato Civile,Demografia, Sport, Servizi religiosi, Famiglia e Terza età, Alain Courtois. L’interesse dei stakeholder e dei mass-media presenti ha confermato al partenariato del progetto – che coinvolge enti dall’Italia, Portogallo, Romania, Francia e Belgio – l’importanza dell’innovazione nel settore dell’assistenza a domicilio e della condivisione di problematiche simili in tutta l’Europa. Le dieci buone pratiche osservate a Bruxelles sono la testimonianza di una visione comune del lavoro in rete sul territorio, condivisa tra decine di attori pubblici e privati organizzati intorno al Comune di Bruxelles e agli altri 19 comuni adiacenti.
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[divider]alcune foto[/divider]
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Incontro di progetto e 4^ visita formativa sui modelli integrati di assistenza domiciliare del progetto DARE – Domiciliary Assistance REvisited through Integrated Services a Coimbra, PT presso APCC – Associação de Paralisia Cerebral de Coimbra. Partecipa alla missione anche un gruppo di rappresentanti di SCF e Associazione C’entro.
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